Auricoloterapia


L’Auricoloterapia in medicina è la disciplina che utilizza l'orecchio per scopi diagnostici e terapeutici.

Scoperta dal Dott. Paul Nogier di Lione nel 1951, è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella riunione dell’OMS di Lione del 1990. A partire della scoperta di Nogier, l’Auricoloterapia è stata oggetto di numerosi studi neurofisiologici.

Paul Nogier, il quale aveva osservato che diversi suoi pazienti provenienti dalla Corsica avevano delle cauterizzazioni a livello de padiglione auricolare. Dalla storia clinica di questi pazienti emergeva che dette cauterizzazioni venivano fatte in Corsica da a bili Maniscalchi per curare dolori sciatalgici. Nogier incuriosito da questa constatazione indagò nella storia della Medicina se vi fosse mai stato qualcuno che avesse utilizzato l’orecchio a fini terapeutici. In effetti trovò innumerevoli testimonianze di queste pratiche da Ippocrate fino ai giorni nostri, fu allora che si mise a lavoro per sperimentare i vari punti dell’orecchio e scoprì che in esso sono contenute le rappresentazioni delle innervazioni dei vari organi ed apparati in modo tale da creare sul padiglione auricolare l’immagine di un feto rovesciato. La prima pubblicazione di Nogier sull’Auricoloterapia risale al 1956. Solo dopo tale data questa tecnica diagnostica e terapeutica si è diffusa ne mondo. La stessa Cina ha iniziato gli studi sull’auricoloterapia dopo tale data.

L’Auricoloterapia è una riflessoterapia che sfrutta le proprietà riflesse del padiglione auricolare, rese possibili grazie alla ricchezza di connessioni nervose dell’orecchio e alla sua importante vascolarizzazione.

L’Auricoloterapia è così un efficace strumento per trattare il dolore, i disturbi funzionali, le dipendenze (per esempio il tabagismo).

A differenza dell'agopuntura, l'auricoloterapia non si basa sui concetti di Yin e Yang, di meridiani e di energia, ma sottolinea invece la stretta relazione tra l'orecchio e il sistema nervoso centrale. L'orecchio è collegato al cervello tramite una rete di molteplici innervazioni; ogni punto del padiglione forma un minuscolo complesso neuro-vascolare, attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazioni tra orecchio, cervello e organi.

Ogni punto del corpo possiede una corrispondenza nell'orecchio. Questa corrispondenza non può essere messa in evidenza nel soggetto sano. Questa è la differenza sostanziale con l'agopuntura cinese: è solo quando una regione del corpo perde il suo equilibrio fisiologico che il suo punto di proiezione a livello dell'orecchio può essere identificato attraverso apparecchi elettronici o evocando punti dolorosi con il cosiddetto palpatore o “palpeur” (simile ad una penna con la punta ritraibile arrotondata).

Questa localizzazione permette un intervento terapeutico che consiste nello stimolare i punti detettati del padiglione con vari metodi (massaggio, auto-massaggio con semi di vaccaria, infissione di svariati tipi di aghi, applicazione di sferette magneti che , cauterizzazione, elettrostimolazione, laser, umettazioni con prodotti floriterapici ed omeopatici). Grazie ad un meccanismo riflesso, che ha come relais, all'interno del Sistema Nervoso Centrale, la Sostanza Reticolare, si ottiene una modificazione dell'informazione dei disturbi presenti in periferia che sono all'origine dei punti detettati nell'orecchio. Ciò favorisce un riequilibrio naturale e spontaneo dell'organismo.

 

 

Auricoloterapia posturale

 

Quando il “Sistema Tonico Posturale” non riesce più a gestire le informazioni che gli arrivano creando una nuova situazione di disfunzione propriocettiva e percettiva si parla di pazienti posturali, ciò determina anche un nuovo schema corporeo che il Sistema assume come “corretto” e che fa di tutto per mantenere in questo nuovo stato. Finché non si interviene facendo in modo che il Sistema possa accorgersi del comportamento scorretto, esso non si potrà correggere da solo. Nel padiglione auricolare esistono, oltre ai punti correlati agli organi ed apparati, alcuni punti che hanno una azione diretta posturale stimolando i quali si ottiene immediatamente un corretto funzionamento di gestione neuromuscolare da parte del Sistema Tonico Posturale stesso. Si tratta di una possibilità di indurre il Sistema Tonico Posturale ad accorgersi degli squilibri creati, ad auto-correggersi riportando la gestione neuromuscolare ad una azione corretta e funzionalmente più utile. Ovviamente laddove si sono create situazioni organiche conseguenti allo squilibrio posturale, la terapia agisce solamente nel ripristinare una gestione neuromuscolare più corretta non riuscendo a modificare il danno organico.